Perché mi piace il simulatore di volo - Paolo Beltrami
Perché mi piace il simulatore di volo …"è ciò che posso permettermi" perché mi piace il volo e studiare le sue dinamiche su documentazioni vere ... non è cosa da bambini o da immaturi studiare!
Qualunque metodo "secondo le proprie possibilità" se ha il fine di uno studio serio può solo che fare bene. Il motivo del perché ho scelto il volo è proprio per la sua parte esoterica oltre che la sua parte prettamente evidente.
In passato nonostante ho sempre avuto una propensione a questo tipo di studio ero una persona ingenua e poco avvezza a quello ché in definitiva lo studio del volo poteva darmi nella maturazione personale.
Vale per il volo come per tutti gli studi e le passioni che più vibrano con il proprio essere. Il volo in particolare ha marcato il mio concetto "che in passato era poco chiaro" legato in modo saldo alla presenza del se e alla sua posizione nello spazio. La strumentazione di volo se studiata bene e con passione, può essere inserita nella vita umana e non solo nell'utilizzo dell aeromobile. Il corpo umano è un veicolo a tutti gli effetti essoterica mente un veicolo di terra ed esotericamente un veicolo animico un essere biologico che può volare.
Conoscere le basi del volo dovrebbe essere una materia da inserire nelle scuole per improntare l'individuo alla comprensione della propria posizione sia sociale che spirituale, la bussola sia interiore che esteriore dovrebbe essere un caposaldo per la crescita personale.
Sapersi muovere, conoscere i propri limiti strutturali, conoscere il meteo sia come fenomenologia classica ma anche come un sistema che influenza lo stato d'animo interiore. È un argomento vastissimo ma è uno dei motivi del perché ho questa passione, si limitata "perché non oso pensare cosa voglia dire veramente staccare il suolo" ma è comunque un metodo.
Questo per me vale in ogni tipo di arte, che sia pittura, fotografia, scrittura, canto, danza etc... etc... ogni arte dà (dona) strumenti e con tali strumenti dovremmo migliorarci interiormente.
C'è stato un periodo nel Giappone medievale dove tutti erano diventati artisti un periodo che collimava con le grandi guerre tra samurai e ninja "che poi erano come sempre fratelli di sangue" un periodo di pace che ha mostrato quanto l'essere umano può generare arte allo stato puro anche con le conoscenze di contingenza. Quindi se quella linea temporale è stata possibile sono convinto che anche nell'oggi sia possibile essere arte.
Se la vita ti mette di fronte a delle difficoltà puoi attingere alla strumentazione acquisita, la padronanza dello strumento è la chiave per non perdersi. Ci vuole tutta una vita
Testo di Paolo Beltrami
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